Un recente documento dell’Unione Europea pone l’accento sulla necessità per i Paesi europei di curare anche i livelli di eccellenza, ma in Europa ed in Italia, pur a fronte di approfondimenti a livello universitario e di iniziative di associazioni di genitori, la tematica non è ancora messa a fuoco dalle scuole.
L’obiettivo che si propone ADi è proprio quello di fornire strumenti alle scuole per muoversi in modo informato di fronte alla realtà della plusdotazione.
Questo corso in versione Plus è collegato alla sperimentazione nelle scuole “Talento in azione”. Se non fai parte di questa sperimentazione puoi acquistare il corso gemello. Chiedi informazioni a ufficio@adiscuola.it
Tiziana Pedrizzi fornisce una panoramica sull'argomento Plusdotazione
La relazione è una introduzione al tema della giftedness o plusdotazione, ossia del talento e delle capacità superiori alla media presenti in alcuni studenti. L'autrice, Tiziana Pedrizzi, offre una panoramica storica e geografica sul concetto di giftedness, esaminandone le origini nella psicologia anglosassone e il suo sviluppo, evidenziando come in Italia vi sia stata poca attenzione per gli studenti eccellenti.
Altri punti trattati includono:
In sintesi, la relazione evidenzia l'importanza di riconoscere e sviluppare il potenziale dei gifted, sfidando le critiche di elitismo, e propone strategie per migliorare la gestione educativa di questi studenti.
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Antonella Cutro ci parla della normativa scolastica italiana e di come l'alto potenziale cognitivo possa trovarvi inquadramento
La presentazione esplora il quadro normativo italiano riguardante la valorizzazione dei talenti e della plusdotazione, con particolare attenzione agli alunni cognitivamente forti. Si parte dall’autonomia scolastica, introdotta dalla Legge Bassanini del 1997 e dal DPR 275/1999, che permette alle scuole di gestire autonomamente l’offerta formativa in risposta ai bisogni del territorio. Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) è lo strumento attraverso cui le scuole declinano tale autonomia.
Si approfondisce il concetto di inclusione scolastica, basata sull'Articolo 3 della Costituzione, che garantisce pari dignità e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che limitano il pieno sviluppo della persona. La Legge 104/1992 e la Direttiva Ministeriale del 2012 hanno ampliato la definizione di Bisogni Educativi Speciali (BES), includendo non solo gli alunni con disabilità, ma anche quelli con difficoltà temporanee o permanenti, situazioni in cui potrebbero rientrare gli alunni cognitivamente forti.
La Legge 107/2015 ha riconosciuto la necessità di promuovere il merito e i talenti, mentre il Decreto Dipartimentale 1603/2018 ha avviato la redazione di linee guida specifiche per gli alunni plusdotati. Infine, il Piano Didattico Personalizzato (PDP), introdotto per i DSA con la Legge 170/2010, è stato esteso anche agli alunni gifted, come suggerito dalla Nota Ministeriale 562/2019.
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Videolezione di Brunella Fiore
Sintesi della videolezione di Brunella Fiore
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Intervento di Ignace Ryheul all'evento ADi sui Gifted a Milano (2024)
Una esperienza modello in Bruges con la consulenza della Università di Lovanio
di Ignace Ryheul
Esempio di piano d'azione sul modello olandese
Caratteristiche e aspetti comportamentali e neurobiologici dei plusdotati: elementi introduttivi
Questa lezione è una panoramica sulle caratteristiche e i bisogni degli studenti plusdotati, a cura di Maria Assunta Zanetti, direttrice del Lab Talento dell'Università di Pavia. Viene spiegato cosa si intende per giftedness (plusdotazione), delineando un profilo complesso che include un alto potenziale cognitivo, creatività, motivazione e intensità emotiva. Inoltre, affronta la curva dell’intelligenza, la varietà dei profili dei plusdotati e i pregiudizi comuni che possono ostacolare il loro riconoscimento. Infine, si evidenzia l’importanza dell’identificazione precoce per attivare interventi adeguati e promuovere un ambiente scolastico inclusivo.
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Gli eccellenti italiani nelle rilevazioni nazionali e internazionali
La lezione esplora il tema degli studenti eccellenti in Italia, analizzando il ruolo delle prove standardizzate (INVALSI e PISA) come strumenti per misurare l’eccellenza accademica e, in parte, socio-emotiva. La democratizzazione degli studi ha portato benefici significativi, ma restano problemi come la dispersione scolastica e l’analfabetismo funzionale. L’equità, intesa come personalizzazione dell’istruzione, è necessaria per valorizzare il potenziale di ogni studente. I top performer si distinguono per eccellenza in dimensioni specifiche, mentre i gifted possono incontrare difficoltà. Le scuole possono utilizzare i dati INVALSI per interventi mirati, promuovendo inclusione ed eccellenza.
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